Per la serie “buone notizie”, Facebook ha annunciato ieri i primi team di ricercatori sociali ai quali verrà consentito di accedere ai dati della piattaforma digitale che conta 2,4 miliardi di utenti al mese. Per il momento i dati accessibili sono relativi ai siti linkati dagli utenti di Facebook tra gennaio 2017 e febbraio 2019. Alcuni degli scienziati sociali selezionati per l’accesso intendono studiare il rapporto tra le informazioni in circolazione su Facebook e il voto in Italia nel 2018 e in Germania nel 2017. È invece esclusa l’analisi sulle principali consultazioni del 2016: il referendum sulla Brexit e le presidenziali statunitensi in cui ha prevalso Donald Trump.
Da tempo Facebook sta tentando di bilanciare le critiche per l’uso spregiudicato di dati dei suoi utenti da parte di attori politici impegnati a condizionarne l’orientamento di voto attraverso la diffusione di informazioni false. Lo scandalo sull’uso fatto dalla società Cambridge Analytica dei dati di 87 milioni di utenti del social network ha accelerato la ricerca di una strada che soddisfi l’esigenza di trasparenza a tutela della democrazia senza però violare il diritto alla privacy degli utenti. Grazie a un programma avviato con Social Science One e il Social Science Research Council, ora Facebook darà accesso a dati di utilizzo della piattaforma a più di 60 ricercatori selezionati in modo indipendente dal SSRC, tra quelli che hanno risposto a un bando con progetti di ricerca sociale basata sui dati (computational social science o social network analysis). L’obiettivo esplicito è di favorire la “ricerca indipendente nel campo dell’impatto dei social media sulla democrazia con l’utilizzo di dati di Facebook”.
Per le vicende di casa nostra comincia quindi l’attesa per le conclusioni del progetto “Patterns of Facebook Interactions around Insular and Cross-Partisan Media Sources in the Run-up of the 2018 Italian Election”, presentato dal team guidato da Fabio Giglietto, professore associato presso l’Università di Urbino “Carlo Bo”, il quale è affiancato da Laura Iannelli (Università di Sassari); Giada Marino (Università di Urbino); Nicola Righetti (Università di Urbino); Luca Rossi (IT University of Copenhagen); Augusto Valeriani (Università di Bologna). All’Università di Monaco di Baviera invece mapperanno le campagne di disinformazione trasversali a diverse piattaforme nel caso delle elezioni generali in Germania.
L’elenco completo dei progetti di ricerca ammessi è disponibile sul sito del SSRC. Il comunicato stampa di Facebook è disponibile sul sito dedicato ai rapporti con gli investitori.